Lessico difficile


Note grammaticali


Trascrizione

Ciao e benvenuto o benvenuta su Podcast Italiano Principiante, un podcast per chi sa un po’ di italiano e vuole fare progressi attraverso l’ascolto di storie, riflessioni e conversazioni facili… ma anche stimolanti. Oggi ti racconto una storia di Natale. Spero che ti piacerà. Come sempre, prima di cominciare, ti ricordo che troverai la trascrizione con il glossario sul nostro sito, podcastitaliano.com: queste risorse ti aiuteranno a capire perfettamente ogni parte di questa storia, ogni parola e costruzione che, magari, non conosci. Il link è nelle note di questo episodio, quindi vai a dare un’occhiata. La trascrizione è super utile, ti consiglio di usarla. Iniziamo: buon ascolto.

È il 24 dicembre e l’aeroporto di Ancona, nelle Marche, è pieno di gente. Fuori nevica forte e la città sembra una montagna di zucchero. Dentro l’aeroporto, l’atmosfera è pesante e fredda: tutti i voli sono in ritardo. C’è chi deve andare a Milano, chi a Napoli, chi a Torino… e tutti i voli sono in estremo ritardo. Il tabellone, infatti, cambia continuamente gli orari dei voli: prima sono in ritardo di 10 minuti, poi di 20, poi di 30. All’inizio le persone sospirano e cercano di restare calme. Quando, però, il ritardo diventa di quattro ore, molti iniziano a perdere la pazienza. Le persone sono stanche, nervose e frustrate. Alcuni chiamano amici e parenti, altri protestano con gli impiegati: “Ma perché ci sono sempre ritardi a Natale? Oggi è la vigilia! Non voglio passarla in aeroporto!”.

Alcuni dormono sulle sedie, avvolti nelle giacche pesanti, altri cercano di leggere, ma la confusione non li fa concentrare. L’aeroporto diventa un posto triste, pesante, freddo. In mezzo a tutto questo caos ci sono cinque persone sedute, in attesa. Non si conoscono, ma condividono la stessa frustrazione.

C’è Luca, un ragazzo che deve andare a Napoli, che controlla il cellulare e borbotta: “Ancora ritardi… non arriverò mai a casa per il cenone.”

Accanto a lui c’è Francesca, una ragazza che deve tornare a Milano, elegante, con un grande cappello rosso e i guanti abbinati. Dice: “Sempre la stessa storia a Natale. Non si può mai partire in tempo!”

Poco più in là c’è Giulia, una studentessa di Bologna, con gli occhiali e un libro chiuso in mano. Sospira: “Non riesco a leggere, troppi rumori.”

Vicino alla finestra c’è Marco, insegnante di Torino, che guarda la neve cadere e commenta: “Questo volo non parte più.”

Infine c’è Sara, una signora di Palermo, al telefono con la sorella: “Non lo so quando arrivo… qui nessuno sa niente!”

Gli altoparlanti annunciano ancora: “Attenzione: tutti i voli di oggi sono ulteriormente in ritardo. I nuovi orari saranno comunicati a breve.”

Tutti sospirano insieme. La gente si guarda, innervosita. Gli sguardi di Sara, Marco, Giulia, Francesca e Luca si incontrano. Si sorridono. È una situazione buffa: cinque sconosciuti, seduti vicini, condividono lo stesso problema.

Francesca **scuote la testa: “**Che giornata… sembra non finire mai.”

Luca borbotta: “Io pensavo di arrivare a Napoli in tempo per comprare dei regali prima di andare a cena da mia nonna…!”

Giulia interviene: “Io dovevo essere a casa alle sette… addio cenone.”

Marco dice: “Neanche con la magia partiamo oggi.”

Sara aggiunge: “Mi sento come una prigioniera della neve.”